LA DIETA MEDITERRANEA
LA DIETA MEDITERRANEA
La dieta mediterranea è l’emblema della tradizione italiana. Ma sapevi che non fu ideata da un italiano bensì da un americano? Ebbene sì, il suo nome era Ancel Keys.
Scopriamo insieme in questo articolo le origini della dieta mediterranea, il suo impatto sulla salute dell’uomo e sull’ambiente.
ANCEL KEYS: IL PADRE DELLA DIETA MEDITERRANEA
Ancel Keys era un biologo e fisiologo statunitense che studiava l’epidemiologia delle malattie cardiovascolari. Proprio grazie ai suoi studi, si accorse che l’alimentazione gioca un ruolo centrale sul rischio di ammalarsi di tali patologie.
Individuò così un regime alimentare in grado di avere un impatto positivo sulla salute dell’uomo e lo chiamò: dieta mediterranea.
Scopriamo insieme quali sono questi benefici per la nostra salute che hanno, poi, portato l’Unesco a dichiarare la dieta mediterranea “Patrimonio orale e immateriale dell’Umanità” nel 2010.
All’inizio degli anni 50, Ancel Keys viaggiò in molti Paesi del bacino mediterraneo e ne studiò la popolazione. Si accorse che dove la colesterolemia era bassa i medici locali riferivano una bassa percentuale di infarto.
Dunque, si mise ad osservare l’alimentazione abituale dei contadini dei piccoli paesi del Sud Italia e notò che era povera di grassi di origine animale.
Infatti, era costituita per di più da:
- pane
- pasta
- legumi
- frutta e verdura di stagione
- formaggio
- frutta secca quando disponibile
Inoltre, individuò l’elemento chiave nell’olio extravergine d’oliva, eleggendolo uno dei nutraceutici fondamentali per la prevenzione delle patologie cardiovascolari. Per “nutraceutico” si intende un alimento che ha effetti positivi per la salute dell’uomo, e l’olio evo è uno di questi.
GLI ESORDI DELLA DIETA MEDITERRANEA
Sulla base delle sue osservazioni, Ancel Keys, nel 1958 iniziò a lavorare ad uno studio epidemiologico conosciuto come Seven Countries Study of Cardiovascular Disease.
Si tratta di uno studio ancora oggi molto famoso. Comprendeva moltissimi uomini di età compresa tra 40-59 anni e di origini differenti (USA, Finlandia, Olanda, Italia, Grecia, Giappone, Jugoslavia).
Si accorse, in questo modo, che le popolazioni del bacino Mediterraneo avevano una minore percentuale di mortalità per infarto rispetto a paesi come la Finlandia e gli Stati Uniti.
Quali potevano essere i motivi?
Ancel Keys vide con chiarezza che il regime alimentare quotidiano di questi ultimi due paesi includeva molti grassi saturi di origine animale, come:
- burro
- strutto
- latte
- formaggi
- carne rossa
Per nulla salutari per il nostro cuore.
Quindi, i risultati non lasciavano molti dubbi: più ci si scostava dagli schemi mediterranei, maggiore era l’incidenza di malattie cardiovascolari.
Vista la sua strabiliante scoperta, insieme alla moglie Margaret, nel 1975 tradusse i suoi studi nel volume Come mangiare bene e stare bene: lo stile mediterraneo, libro che ancora oggi diffonde il concetto di dieta mediterranea in tutto il mondo.
PIRAMIDE ALIMENTARE MEDITERRANEA: DALLA TRADIZIONE ALLA SOSTENIBILITA’
Quando pensi alla dieta mediterranea pensi subito alla piramide alimentare.
L’ANTENATO DELLA PIRAMIDE MEDITERRANEA
Le prime piramidi alimentari sono: quella americana, elaborata da Walter Willett, e quella greca, di Antonia Trichopoulou e del marito Dimitrios.
Vediamola nel dettaglio.
La piramide di Willet consiglia l’assunzione:
- giornaliera di cereali non raffinati, verdura, legumi, frutta, noci, olio di oliva e yogurt
- settimanale di pesce, uova, carne magra
- mensile di carne rossa
- vino con moderazione ai pasti e acqua abbondante
- attività fisica tutti i giorni
La piramide greca della dieta mediterranea consiglia la stessa strategia alimentare ma legumi e noci sono previsti con frequenza settimanale.
LA PIRAMIDE MEDITERRANEA SI EVOLVE
Nel 2009, durante la terza Conferenza Internazionale, è stata presentata la nuova Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea Moderna. La nuova piramide tiene conto dell’evoluzione dei tempi e della società.
A differenza di quella precedente evidenzia l’importanza dell’attività fisica, della convivialità a tavola e suggerisce di privilegiare il consumo di prodotti locali su base stagionale.
Questo è in linea con il concetto di sostenibilità della dieta, argomento di grande importanza in questi ultimi anni.
LA PIRAMIDE MEDITERRANEA CHE GUARDA AL FUTURO
Proprio da questo ultimo concetto della sostenibilità della dieta, alla fine dello scorso anno è stata proposta da Ifmed una nuova piramide della dieta mediterranea.
Questa ultima versione unisce in maniera perfetta gli aspetti nutrizionali con gli aspetti di sostenibilità ambientale.
Infatti c’è una fondamentale novità che si può ben vedere nella rappresentazione grafica: una terza dimensione, in ciascun livello, che rappresenta l’impatto specifico sull’ambiente di ogni categoria alimentare.
E’ basata su alimenti di origine vegetale, mantenendo il modello di dieta mediterraneo originario.
Nello specifico prevede:
- alto consumo di cereali
- frutta e verdura di stagione
- legumi
L’aspetto interessante è che la produzione di questi gruppi alimentari richiede un impiego di risorse naturali e di emissioni di gas serra meno intensivo rispetto ad un modello alimentare basato sul consumo di carni e grassi animali.
Questo modello ci dice quanto sia importante scegliere gli alimenti vegetali rispettando la loro stagionalità e da produttori locali.
Perché è così importante?
Perché permette una riduzione delle coltivazioni in serra e dei relativi impatti ambientali, oltre che abbattere i costi e l’inquinamento causato dal trasporto da paesi lontani.
DIETA MEDITERRANEA E SALUTE: UN BINOMIO INDISSOLUBILE
Possiamo trovare tantissima la letteratura scientifica sugli effetti positivi della dieta mediterranea, sia sulla perdita di peso che sulla prevenzione delle malattie croniche e degenerative. Vediamo qualche studio insieme.
DIETA MEDITERRANEA E PERDITA DI PESO
La letteratura scientifica accorda sul fatto che la dieta mediterranea sia efficace nella perdita di peso, nel breve e lungo periodo. Proprio per questo Mi Piace Così ha scelto di ricalcare questo modello nutrizionale nella formulazione dei suoi piatti.
Prendiamone in esame qualcuno.
In uno studio del 2008 sono state reclutate 322 persone di circa 52 anni, con obesità diagnosticata. Ognuna di queste persone è stata assegnata ad uno dei seguenti tre gruppi ed è stato chiesto loro di seguire lo specifico regime alimentare:
- a basso contenuto di grassi
- mediterraneo
- a basso contenuto di carboidrati
La perdita di peso media è stata:
- per il primo gruppo di 2,9 chili
- 4,4 chili per il gruppo assegnato alla dieta mediterranea
- ed infine, di 4,7 chili per il gruppo con dieta a basso contenuto di carboidrati
Come controprova, uno studio più recente, ha valutato l’effetto di un intervento sullo stile di vita basato sulla dieta mediterranea a ridotto contenuto calorico.
Ha preso in esame un gruppo di adulti in sovrappeso con sindrome metabolica di età compresa tra 55 e 75 anni.
Dopo 12 mesi dall’aver cambiato stile di vita, i partecipanti avevano perso una media di 3,2 chili contro 0,7 chili nel gruppo di controllo. Può non sembrare molto, ma quando si tratta di grandi numeri queste piccole differenze sottolineano una grande differenza nella riuscita o meno di un regime nutrizionale.
DIETA MEDITERRANEA E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
La dieta mediterranea è il protocollo alimentare che più ci protegge dal rischio di eventi cardiovascolari. Eventi che, come è risaputo, rappresentano la prima causa di mortalità nel mondo e proprio per questo è molto importante riuscire a prevenirli.
Molti studi scientifici concordano sul fatto che i soggetti che seguono le indicazioni della dieta mediterranea hanno un rischio più basso di ictus e infarto.
Quindi, se anche tu sai di essere a rischio di avere patologie cardiovascolari o già assumi farmaci per tenere sotto controllo la tua pressione, potrebbe essere la scelta giusta iniziare una dieta mediterranea. Ovviamente sempre seguendo i consigli del tuo medico o nutrizionista di fiducia.
DIETA MEDITERRANEA E MALATTIE NEURODEGENERATIVE
Sapevate che la dieta mediterranea diminuisce anche il rischio di sviluppare patologie neurodegenerative come l’Alzheimer o il morbo di Parkinson?
Infatti, sempre riferendoci agli studi scientifici più recenti, nel 2020 è emerso che il rischio di sviluppare Parkinson è quasi dimezzato tra le donne che seguono una dieta mediterranea.
Perché ha questi effetti?
Sembrerebbero dovuti all’azione antiossidante e antinfiammatoria degli alimenti alla base di questo modello dietetico. La dieta mediterranea rimane uno tra i principali pilastri nella prevenzione del declino cognitivo e delle malattie neurodegenerative.
DIETA MEDITERRANEA E DIABETE
Anche in questo caso, la Dieta Mediterranea si è mostrata efficace, riducendo l’insorgenza di nuovi casi di diabete. Ormai non avevi più dubbi, vero? Seguire un’alimentazione come quella che vedi nell’ultima piramide permette una riduzione addirittura del 35% circa di nuovi casi di diabete.
In conclusione, come abbiamo potuto vedere, le evidenze scientifiche dimostrano che ad oggi la Dieta Mediterranea rappresenta un modello di dieta sana e sostenibile. Rappresenta un grandissimo fattore di prevenzione, capace di contrastare il rischio di insorgenza delle importanti patologie che abbiamo visto.
Ora, ti ricordi chi era il papà della dieta mediterranea? Esatto, Keys.
Keys era talmente convinto della bontà dell’alimentazione e dello stile di vita tipico dei paesi del Mediterraneo, che si trasferì lui stesso con tutta la sua famiglia a vivere a Pioppi, un piccolo paese del Cilento.
E forse aveva proprio ragione: se pensiamo che visse fino all’età di cento anni!