prevenzione tumore al seno

Prevenzione per il tumore al seno

PREVENZIONE TUMORE AL SENO

Nel mese di ottobre tutto il mondo si mobilita contro il cancro al seno, indossando il nastro rosa. Divenuto simbolo della prevenzione e della ricerca sul tumore più diffuso tra le donne.

 

Quando si parla di tumore al seno, è fondamentale la prevenzione, capire cosa possiamo fare nella nostra vita quotidiana per proteggerci da questa malattia spesso spaventosa e troppo diffusa.

Cos’è il tumore al seno e i fattori di rischio

Quali sono i fattori di rischio per il tumore al seno? In linea generale sono i seguenti:

1. Ereditarietà (se si hanno parenti di primo grado affetti da cancro al seno)

2. Età (aumenta il rischio)

3. Stile di vita (fumo, alcol, dieta sregolata e mancanza di attività fisica)

4. Ormoni

 

Tuttavia possiamo fare una distinzione ulteriore tra fattori di rischio non modificabili e modificabil

FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI

I fattori di rischio non modificabili sono ad esempio quelli genetici. Ma è rassicurante sapere che solo il 5-10% di tutti i tumori al seno può essere ricondotto alla presenza di specifiche mutazioni del DNA ereditate da uno dei genitori (come avviene per i geni BRCA1 o BRCA2

Dunque, da questo possiamo dedurre che in tutti gli altri casi il tumore insorga per una combinazione tra predisposizione genetica (non legata ai geni BRCA e ancora poco nota) e l’interazione con l’ambiente e il modo in cui viviamo.

Di certo, se avete una storia familiare caratterizzata dalla presenza di questo tumore è consigliato, come atto di prevenzione, consultare un medico senologo per le necessarie valutazioni. Continuare con dei controlli periodici e considerare di partecipare a programmi di sorveglianza e intervento dedicati.

FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI

I fattori di rischio modificabili sono tutti legati al nostro stile di vita, ai nostri comportamenti.

Beviamo alcolici ogni fine settimana, non facciamo sport perché ci annoia e mangiamo patatine sul divano? Non facciamo controlli medici da anni perché sentiamo di stare bene? Bisogna riflettere sulle piccole azioni quotidiane, proprio perché essendo ripetute ogni singolo giorno impattano in modo importante sul nostro stato di salute.

prevenzione tumore al seno

L'importanza cruciale della prevenzione

La prevenzione è il nostro scudo contro il cancro al seno e qualsiasi altra malattia. Non possiamo controllare tutti i fattori di rischio, ma possiamo di certo influenzarne molti attraverso le nostre scelte quotidiane. Essere proattivi nella nostra salute può fare la differenza tra la vita e la malattia. 

Che cos’è la prevenzione? La prevenzione è l’insieme di comportamenti che possiamo mettere in pratica da subito, ogni giorno, per ridurre il rischio di molte malattie. 

Esistono 3 tipi di prevenzione: 

  1. Prevenzione primaria: riguarda tutto ciò che concerne gli stili di vita corretti e salutari per evitare lo sviluppo di malattie. 
  1. Prevenzione secondaria: si tratta della diagnosi precoce. Possibile sottoponendosi, in base alla propria età e al proprio rischio personale, a controlli regolari dagli specialisti. 
  1. Prevenzione terziaria: riguarda chi si è già ammalato ed è guarito o sta facendo le cure per guarire. Comprende tutti quei trattamenti e controlli specifici per evitare che vi siano ricadute o per individuarle per tempo. 

 

Possiamo dire che la prevenzione primaria è quella che inizia nel nostro piatto. Una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre può ridurre il rischio. Ma non basta mangiare bene e fare attività fisica. Infatti, sono gli esami di screening della prevenzione secondaria, gli esami capaci di individuare in tempo eventuali anomalie e aumentare le possibilità di guarigione. In base all’età e al rischio a cui si è esposti sono raccomandate: mammografie periodiche, ecografia mammaria (in caso di masse sospette) e risonanza magnetica (per chi è ad alto rischio) come strumenti di screening. 

 

Ma noi a quali sintomi dobbiamo prestare attenzione? Guardate questo bellissimo e chiarissimo video informativo di Fondazione Veronesi su “come prevenire il tumore al seno”: 

prevenzione tumore al seno

L'importanza dello stile di vita

La prevenzione non riguarda solo gli esami, ma anche uno stile di vita sano. L’esercizio fisico regolare non solo mantiene il peso sotto controllo ma migliora anche il sistema immunitario. Ridurre il consumo di alcol e smettere di fumare sono passi fondamentali verso una vita senza cancro al seno. 

NO AL FAI DA TE

Se siete a rischio di tumore al seno non datevi al fai da te. Consultate specialisti di cui vi fidate e fatevi consigliare da loro sul da farsi. Dai medici, ai nutrizionisti, ai personal trainer, ogni figura vi può aiutare nei diversi campi di specializzazione.  

Le donne affette da tumore al seno dovrebbero cercare di soddisfare il loro fabbisogno di vitamine e minerali attraverso una dieta equilibrata. Ad esempio, sembra essere preferibile seguire un’alimentazione sana e bilanciata per assicurarsi tutti i nutrienti necessari anche durante trattamenti delicati come la chemioterapia piuttosto che assumere alcuni tipi di integratori. Maurizio Muscaritoli, direttore dell’unità di nutrizione clinica al policlinico Umberto I di Roma e presidente della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (Sinuc). Sottolinea che se non ci sono carenze accertate, è preferibile ottenere vitamine e minerali dagli alimenti. Inoltre, qualsiasi integrazione durante le terapie deve essere discussa e approvata dal medico curante del paziente. È importante evitare l’uso indiscriminato di integratori, poiché potrebbero interferire con l’efficacia dei trattamenti antitumorali e aumentare la tossicità delle cure, comportando così rischi di complicazioni per i pazienti.

STUDIO – tumore al seno e integratori

Fondazione Veronesi ci riporta uno studio interessante in merito. 

In questo studio il 18% delle donne aveva utilizzato almeno un antiossidante al giorno, mentre quasi la metà di loro (44%) aveva assunto integratori multivitaminici. Riguardo all’effetto sulla salute, coloro che consumavano vitamine A, C, E e coenzima Q10 prima e durante le terapie hanno mostrato un aumento delle probabilità di ricaduta. Lo stesso con integratori contenenti vitamina B12, ferro e acidi grassi omega-3. Tuttavia, tra coloro che assumevano un mix di queste sostanze, l’eventualità di rischi è risultata meno pronunciata.  

Come mai queste associazioni? Gli esperti ritengono che ciò potrebbe essere dovuto alla capacità degli antiossidanti di contrastare i radicali liberi prodotti da diversi agenti chemioterapici, i quali cercano di individuare le cellule tumorali. In parole semplici, alcune molecole di norma innocue potrebbero annullare l’effetto citotossico di alcuni dei farmaci chemioterapici più comunemente utilizzati. 

STUDIO – tumore al seno e stile di vita

Un altro studio prospettico sempre riportato da Fondazione Veronesi, riguarda l’aderenza alle raccomandazioni dell’American Cancer Society e dell’American Institute of Cancer Research. Questo studio include1340 pazienticontumore al seno ad alto rischio di età media 51 anni. Effettuando un sondaggio che esamina le abitudini di vita in quattro momenti diversi: un mese prima della diagnosi, al termine del trattamento, un anno dopo l’inserimento nello studio e due anni dopo.  

 

Cosa hanno valutato? Sono stati presi in considerazione diversi aspetti tra cui attività fisica, indice di massa corporea, consumo di frutta e verdura, consumo di carne rossa e lavorata, bevande zuccherate, consumo di alcol e tabagismo. Poi, ad ogni stile di vita è stato assegnato un punteggio maggiore in caso di comportamenti più salutari. 

Lo studio è durato quasi 8 anni e dall’esame dei dati emerge una notizia incoraggiante. Le donne che hanno seguito più attento le linee guida di prevenzione dell’American Cancer Society e dell’American Institute of Cancer Research hanno mostrato una riduzione del 37% del rischio di ricaduta del tumore al seno e una diminuzione del 58% del rischio di mortalità durante il periodo di osservazione.  

Cosa dobbiamo dedurre? Che investire nell’educazione e nello sviluppo di strategie per aiutare le pazienti ad aderire alle raccomandazioni di prevenzione è di vitale importanza per migliorare gli esiti nel lungo periodo. 

Attività organizzate per promuovere la prevenzione

Prevenzione, prevenzione, prevenzione – questa è la chiave per vivere una vita sana e felice. 

 

Gli avanzamenti nella ricerca per la prevenzione e il trattamento del cancro al seno hanno portato a un tasso di sopravvivenza del 88% a cinque anni dalla diagnosi. Un ottimo risultato, ma nonostante questo progresso, c’è ancora quel 12%, che può sembrare una percentuale limitata, ma rappresenta ancora un numero significativo. Ogni anno, solo in Italia, 55.700 donne vengono colpite da questa malattia e oltre 12.000 perdono la vita a causa delle forme più aggressive. Tra queste ci sono il cancro al seno triplo negativo, che può colpire anche donne giovani, e tutte le forme di carcinoma mammario che sviluppano metastasi.  

Per supportare la ricerca, associazioni come la Fondazione AIRC o la Fondazione Veronesi finanziano progetti di ricerca sul cancro al seno presso istituti, ospedali e università in tutta Italia. Partecipare ad attività come le corse-camminate non competitive organizzate da queste fondazioni per dedicare una giornata a se stessi e al proprio benessere https://blog.mipiacecosi.it/rituali-per-superare-lo-stress/ . Ma anche per raccoglie fondi per la ricerca e aumentare anche la consapevolezza sulla prevenzione. Unirsi a eventi come La Stra-woman  non solo è benefico per voi, ma può anche ispirare gli altri a fare lo stesso. 

 

Ricordiamo che ogni scelta che facciamo quotidianamente può avvicinarci o allontanarci dalla prevenzione del cancro al seno. Investire nella nostra salute oggi è un regalo per il nostro futuro. Non dimentichiamo che la prevenzione è il nostro migliore alleato nella lotta contro questa malattia.