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Tempo di lettura: 6 min'Fame emotiva a Natale
Perché mangiamo di più durante le feste (e come ritrovare equilibrio)
Il Natale è un periodo magico: luci che riscaldano l’atmosfera e i sentimenti, profumo di cannella nell’aria che ti porta a desiderare quella fetta di torta di mele che preparava tua nonna. Inoltre, si aggiungono le tavolate infinite con amici e parenti, ricordi d’infanzia, tradizioni che si ripetono ogni anno (come la crostata di ricotta e le gocce di cioccolato che capitano sempre a tutti, tranne che a te).
Ma Natale è anche il momento in cui più facilmente ci ritroviamo a mangiare senza fame, aprire il frigo “solo per un attimo”, cedere ai dolci anche quando siamo già pieni.
La fame emotiva a Natale è un fenomeno comune — molto più comune di quanto pensi — e ha radici profonde. Se ogni anno ti riprometti “quest’anno mi controllo” e poi ti ritrovi a chiederti perché stai mangiando più del solito, non sei tu il problema. È il contesto.
Questo articolo ti accompagna dentro le motivazioni biologiche, emotive e sociali che portano a mangiare di più a Natale, con strumenti pratici per vivere le feste con più equilibrio, senza rinunce e soprattutto senza sensi di colpa.
In questo articolo troverai quello che Mery racconta nel suo podcast: una coccola per te, per indurti a riflettere su i tuoi bisogni, per ascoltarti davvero.
🎧Ascoltalo qui 🎧
🎄 Perché mangiamo di più a Natale? La risposta non è la gola
Alla domanda: “Perché a Natale mangiamo di più?” ci piacerebbe usare la risposta più semplice — “perché è tutto buonissimo” — che però, ahimè, è vera solo in parte.
Il Natale è un periodo che amplifica tutto: emozioni, ricordi, stress, nostalgia e aspettative.
Chiunque percepisce questo “amplificatore emotivo”: anche i più cinici, anche e soprattutto quell’amico che ogni anno si trasforma nel Grinch.
Ed è proprio questo mix a far emergere più facilmente la fame emotiva, cioè quel tipo di fame che non nasce dallo stomaco, ma dalle emozioni, da un turbine di emozioni che non riconosciamo e non sappiamo controllare.
I motivi principali della fame emotiva a Natale:
Quindi, per rispondere alla domanda “Perché mangiamo di più a Natale?” in modo corretto, completo e sincero, dobbiamo analizzare alcuni aspetti.
1. Il Natale cambia i ritmi
Le giornate sono più piene, si dorme meno, si corre di più, si mangia in orari diversi: l’aperitivo con le amiche e gli amici oggi, la cena con i colleghi venerdì, la colazione con quella coppia di amici che partirà a Capodanno (e beati loro!)
Il corpo, sotto stress, cerca fonti di energia rapide → dolci e carboidrati.
2. Le emozioni aumentano e anche la fame emotiva a Natale
Euforia, stanchezza, malinconia, ricordi, pressione sociale…
Tutto si intensifica.
I regali di Natale che non vorresti fare, quelli invece che ti risucchiano in un turbine di sentimenti perché vorresti fare più di quello che riesci e infine, i regali che non fai, perché quella persona non fa più parte della tua vita, ma è ancora lì nei tuoi pensieri.
La fame emotiva diventa un modo per calmare ciò che si muove dentro: quindi dopo aver visitato tre negozi di intimo, due profumerie e l’ennesima giocattoleria, entri dentro il primo bar (o forse cerchi proprio il tuo preferito) per uno spritz o una cioccolata calda, rigorosamente con panna e cacao.
Ed è lì, che la fame emotiva si realizza, tu ti calmi, stai meglio.
3. Il cibo è ovunque
Ovunque tu vada c’è qualcosa da assaggiare: il nuovo panettone gastronomico esposto sul bancone, i biscotti alla cannella che ha portato il tuo collega del cuore, persino le nocciole pralinate della bancarella dei mercatini di Natale.
E quando l’ambiente ti espone continuamente al cibo, è inevitabile mangiare di più, sentire di avere più fame a Natale.
4. Ci sono ricordi legati a ogni piatto
La torta con le mele della nonna, la lasagna che sa cucinare solo la sorella di tua madre, quella che magari non riesce a camminare bene ma per quello l’energia la trova.
I dolci tipici della tua tradizione, rigorosamente fritti, rigorosamente dopo il bis della famosa lasagna. Quelli che rimangono impregnati nei vestiti, nei capelli e nel cuore.
Il cibo non è solo cibo: è memoria, identità, affetto.
🧠 Cosa succede nel cervello quando arriva la fame emotiva a Natale
Quando siamo sotto pressione — e dicembre ne porta molta — il corpo produce cortisolo, l’ormone dello stress.
Il cervello reagisce chiedendo zuccheri per compensare.
Ecco perché i dolci natalizi sembrano irresistibili: sono una risposta immediata allo stress.
La differenza è questa:
👉 la fame fisica nasce nel corpo: dopo ore di digiuno, quando abbiamo terminato le energie fisiche e mentali si manifesta con gradualità e senza stravolgere nulla
👉 la fame emotiva nasce nella mente e si riflette sul corpo: dopo una forte emozione oppure al contrario dopo un periodo in cui si cerca di spegnere le emozioni.
La fame emotiva:
- arriva all’improvviso
- vuole cibi specifici
- non si calma con il “pieno”
- dà sollievo a breve termine
- lascia un senso di colpa dopo
La fame fisica invece:
- arriva gradualmente
- può essere soddisfatta con molti cibi diversi
- si calma quando il corpo ottiene energia
- non genera sensi di colpa
❤️ Una scena che vivono in tanti (e forse anche tu)
È la sera della vigilia.
La casa finalmente si calma.
Tutti dormono.
Tu apri la dispensa.
Non hai fame, cerchi un momento di tregua, un minuto di silenzio, un abbraccio che non puoi chiedere.
La sensazione di essere vista, anche solo per un attimo.
E il cervello sceglie la via più rapida: il cibo.
Questa non è fame. È un bisogno emotivo.
E non è colpa tua: nessuno ci ha mai insegnato una risposta alternativa.
💥 La fame emotiva a Natale aumenta perché…
- siamo più stanchi e vulnerabili
- ci confrontiamo di più con gli altri e ci sentiamo più giudicati (il classico: “ma non eri a dieta?”)
- si aggiunge la solitudine: ci sentiamo più soli, anche in mezzo alle persone
- i ritmi cambiano e perdiamo i riferimenti quotidiani
- il cibo assume un valore simbolico fortissimo
Per questo mangiamo di più durante le feste: non per debolezza, ma per un mix complesso di emozioni, biologia e contesto.
🤍 Come gestire la fame emotiva a Natale (senza rigidità e senza sensi di colpa)
Non ti dirò di resistere o di distrarti.
Non ti dirò di bere acqua al posto della cioccolata calda.
Sono strategie che non funzionano e creano più frustrazione che benefici.
Invece ecco una reale strategia che può davvero aiutar a gestire (e bada bene, non controllare) la fame emotiva a Natale
1. Fai una pausa di 60 secondi
Prima di prendere quel biscotto, fermati un minuto.
Respira.
Ascolta il corpo.
È fame o è tensione? Prova ad ammorbidire le spalle, rilasciare i muscoli della mascella, a distendere la fronte: non ti eri nemmeno reso conto di quanto fossero contratti i tuoi muscoli: va già meglio, vero?
2. Chiediti: “Di cosa ho davvero bisogno?”
Le risposte più comuni?
- un momento tutto tuo
- riposo
- un abbraccio
- silenzio
- un confine
Il cibo è spesso solo un “cerotto” per quella ferita che non sapevi nemmeno di avere, per quella ferita che ti ha portato ad avere più fame a Natale.
3. Cerca un gesto di cura alternativo
Anche di 2 minuti.
- una doccia calda
- un tè
- una canzone che ti calma
- un messaggio a un’amica
- cinque respiri profondi
Oppure prenditi del tempo davvero, anche di un’ora e guarda quel film di Natale che ti farebbe vergognare nel dirlo in giro: proprio quello che guardavi in tenera età, o quello con il tipo figo con la camicia di flanella a quadri, o perché no, quel Disney evergreen.
4. Se poi vuoi mangiare, fallo senza colpa e ascolta la tua fame emotiva a Natale
La consapevolezza non è proibizione.
È scelta.
Scegli di mangiare e goditelo, goditi quei biscotti che ti ha portato sempre quel famoso collega; goditi quel panettone che hai rubato al pranzo di Natale dicendo “lo mangerò domani a colazione”; quella coccola davanti alla tv solo tua.
5. Non trasformare il Natale in un esame di autocontrollo
Un mese non definisce un anno.
Una fetta di panettone non definisce il tuo valore.
E’ un mese in cui puoi prenderti cura del tuo corpo e della tua mente, perché la fame emotiva a Natale è il segnale che aspettavi, il segno che ne hai bisogno adesso più che mai.
🌟 Il vero obiettivo non è mangiare meno, ma capire cosa senti, da cosa deriva la tua fame emotiva a Natale
La fame emotiva non si “cura” con una dieta.
Si comprende.
E quando inizi a distinguere tra fame fisica e fame emotiva, non succede la magia…
ma succede qualcosa di ancora più importante:
👉 la fame emotiva smette di comandare.
Non sparisce, ma perde potere.
Diventa una voce tra tante, non l’unica.
🎧Ascolta qui come la fame emotiva è un’emozione che puoi imparare a comprendere: Mery ti accompagnerà in questo viaggio che ha come meta la tua serenità.
🎁 Per approfondire: strategie utili per vivere le feste e con serenità
Se vuoi leggere consigli pratici per gestire pranzi, cene, ritmi, dolci e sensi di colpa durante le feste, qui trovi un articolo pensato proprio per te:
👉 Strategie per godersi i pasti natalizi
🫶 Conclusione
Domani, quando aprirai il frigo, prova a cambiare domanda.
Non:
“Cosa posso mangiare?”
Ma:
“Di cosa ho davvero bisogno?”
Forse sarà cibo.
Ma forse sarà riposo.
O un momento tuo.
O una pausa da tutto quello che chiedono gli altri.
Quando impari a rispondere in questo modo, il rapporto con il cibo cambia… e anche il modo in cui vivi il Natale.









